La storia

Il Santuario di Santa Lucia è composto da un complesso edilizio realizzato a partire dal ‘500 e completato, a varie riprese, in epoche successive, fino all’800.

Il Santuario è costituito da due corpi principali.

Il primo, di impianto cinquecentesco (ampliato poi successivamente) si sviluppa su cinque piani ed è costituito da una serie di locali adibiti in passato a funzioni varie per i primi quattro piani, mentre al quinto trova collocazione la zona prettamente dedicata al culto.
Lo stesso corpo si è sviluppato per gradi a partire circa dalla metà del ‘500 iniziando da un piccola cappella collocata in una grotta.
Nel 1588 esso si presenta come il luogo di maggior devozione dell’area monregalese. Ad inizio ‘600 erano presenti un alloggio per l’eremita, la chiesa con portico e scala antistante. Nella seconda metà del ‘600 circa si costruisce l’ospizio di cinque piani con loggiato, per accogliere chi cercava ristoro di cibo e sonno.

Il secondo corpo dell’ospizio, a manica doppia, di matrice settecentesca, si sviluppa su tre piani e si distingue per la presenza di due piani di loggiato sui quali si affacciano vari locali utilizzati come camere (oltre al portico al piano terreno).
Tali ambienti sono interamente voltati a vela.

Questa seconda parte viene chiamata Opera Pia Bernardi, prendendo il nome da Gian Andrea Bernardi che nel 1750 donò un ingente lascito testamentario alla costruzione di detta ala destinata agli esercizi spirituali.
Il progetto diventa esecutivo solo nel 1820, ma l’ampliamento si può considerare del ‘700.

Sul finire del ’700 si costruisce anche il campanile a base pressoché triangolare. Nel 1870 l’edificio viene descritto come costituito da un piano terra con dieci camere destinate a cantine e due a scuderie, con un bel porticato davanti, al piano primo e secondo altre dieci camere per piano destinate al soggiorno dei fedeli dediti alla pratica degli esercizi spirituali.